Come abbiamo visto, esistono diversi rimedi utili per affrontare gli attacchi d’ansia. Tra questi, un percorso psicoterapeutico basato sull’utilizzo dell’Enneagramma, ci permetterà sicuramente di comprendere le origini dei nostri sintomi e ad affrontarli tenendo conto delle nostre caratteristiche di personalità.
L’Enneagramma viene normalmente descritto come un simbolo, un mezzo per conoscerci approfonditamente e renderci più liberi dalle nostre paure e dai nostri conflitti. La sua conoscenza ci permette di entrare in una relazione significativa con gli altri e di comprenderli in modo profondo. Inoltre, è considerato come una guida per lo sviluppo personale che agevola lo sviluppo del nostro processo di individuazione.
Graficamente viene rappresentato come un cerchio che contiene due figure geometriche i cui vertici intersecano il cerchio stesso, dando origine a nove punti di intersezione equidistanti. La rappresentazione grafica a due dimensioni, per quanto pratica, non rende tuttavia conto della dinamicità e complessità del simbolo che dovrebbe essere in realtà concepito su più dimensioni, più simile ad un atomo con le sue particelle in continuo movimento che al disegno su di un foglio.
I punti di intersezione a cui abbiamo accennato corrispondono a nove tipologie di carattere, ognuno caratterizzato da proprie peculiarità. L’Enneagramma è in sostanza un sistema di classificazione della personalità che descrive i modelli che le persone utilizzano per interpretare il mondo, comunicare e gestire le emozioni.
Ognuno dei Tipi osserva il mondo da un proprio particolare vertice osservativo. Le visioni del mondo che ne derivano non sono necessariamente errate, ma possono essere limitanti. Comprendere il nostro tipo di Enneagramma può allora aiutarci ad ampliare la nostra prospettiva e ad affrontare le situazioni in modo più efficace. Comprendere il Tipo di una persona ci aiuta a capire perché si comporta in quel modo. Ogni Tipo ha infatti una serie di convinzioni fondamentali che lo motiverà ad intraprendere azioni particolari e lo guiderà nella scelta delle decisioni. Comportamenti che ci appaiono strani o curiosi possono spesso essere spiegati facilmente attraverso la conoscenza dell’Enneagramma. Ogni Tipo, ad esempio, reagisce in maniera differente allo stress e l’Enneagramma ci aiuta a comprendere cosa stressa i vari Tipi e come questi reagiscono di fronte ad una situazione stressante.Per questo motivo, la conoscenza dell’Enneagramma è considerato un utile strumento per lo sviluppo personale che fornisce anche una base per la comprensione degli altri.
ANSIA E TIPI PSICOLOGICI
Tipo 1: il timore dell’imperfezione
Il Tipo Uno è un perfezionista che lotta costantemente per controllare la propria voce critica interiore. Si impegna sempre per fare la cosa giusta e per farla nel migliore dei modi. Il suo senso dell’etica e del dovere spesso sfiora il moralismo e le situazioni poco chiare o scarsamente organizzate scatenano la sua ansia. Seguire le regole è fondamentale per il Tipo Uno.
Consigli per la gestione dell’ansia
- I Tipi Uno devono imparare ad accettare le imperfezioni del mondo e delle persone, delegando quando possibile e imparando a chiedere aiuto quando non riescono a fare tutto da soli.
- Devono comprendere che la vita non è fatta solo di regole e doveri ma anche di piacere, tempo libero e leggerezza.
- Devono combattere la rigidità, che è tipica anche del loro corpo, attraverso la meditazione, lo stretching o le passeggiate: queste attività infatti favoriscono il loro stato di rilassamento
Tipo 2: la paura di essere abbandonati
I Tipi Due si sentono bene quando possono essere d’aiuto, spesso mettendo in secondo piano i propri bisogni. Sono sempre alla ricerca di conferme affettive e di accettazione da parte degli altri e usano, spesso in modo seduttivo, la propria disponibilità per ottenerla. Non essere contattati in caso di bisogno, non sentirsi accettati o riconosciuti nei propri sentimenti apre la strada all’ansia.
Consigli per la gestione dell’ansia
- I Tipi Due devono imparare a “dire dei no”, dando maggior spazio ai propri bisogni.
- Devono comprendere che la propria autostima e il proprio valore non dipendono dall’essere sempre disponibili.
- Devono imparare a gestire la propria emotività (centro in loro dominante) dando voce anche alla razionalità.
- Devono comprendere che l’amore e l’amicizia non si comprano attraverso la seduzione e che non si può piacere a tutti.
Tipo 3: Non avere successo
I Tipi Tre, individui efficienti ed organizzati sempre proiettati verso il futuro, basano la propria autostima sulla loro capacità di raggiungere obiettivi impressionanti e sull’essere riconosciuti per questo. Il fallimento, il mancato riconoscimento da parte del pubblico ma anche la mancanza di progettualità, li fanno sprofondare nell’ansia. Hanno sempre poco tempo per se stessi e per gli altri, proprio perché focalizzati sullo spasmodico raggiungimento degli obiettivi. Tendono inoltre a proiettare un’immagine di sé brillante e ideale e a nascondere la loro vera natura.
Consigli per la gestione dell’ansia
- I Tipi Tre devono innanzitutto comprendere che il loro valore non dipende da ciò che pensano gli altri, che nella vita non sempre si raggiungono i propri obiettivi e che la vita è degna di essere vissuta anche nei suoi aspetti più mediocri e quotidiani.
- Devono dedicare tempo non solo al lavoro ma anche al riposo, al rilassamento, al divertimento fine a se stesso.
- Devono imparare a rallentare i ritmi, non solo nel lavoro ma anche nella vita quotidiana (mangiare o camminare lentamente, ad esempio).
- Anche se diventati più produttivi sotto stress, devono apprendere a distinguere il livello di stress ottimale da quello eccessivo, che rischia poi di trasformarsi in ansia e burn out.
Tipo 4: Vivere senza ispirazione
I Tipo Quattro sono persone molto creative, profonde, emotive ed individualiste. Sono interessate ad entrare in rapporto con poche persone, con cui sentono una sintonia profonda, piuttosto che a rapporti estesi ma superficiali. Basano la propria autostima sulla propria unicità e autenticità, che spesso si esprimono attraverso la creazione artistica. Vivere senza ispirazione li fa sprofondare in uno stato ansioso-depressivo da cui difficilmente riescono ad uscire, convinti che nessuno possa davvero comprenderli e aiutarli. Essendo molto sensibili, sono molto suscettibili allo stress.
Consigli per la gestione dell’ansia
- I Tipi Quattro devono sviluppare strategie che li aiutino a riemergere dalle spirali di negatività emotiva. Camminare nella natura, dedicare tempo ad attività creative, confrontarsi con gli altri e non chiudersi in se stessi possono risultare utili in tal senso.
- Devono imparare ad affrontare l’ansia e la depressione con pazienza e facendo un passo alla volta, in modo da non essere sommersi dal senso di impossibilità che provano.
- Devono comprendere che i momenti negativi, lungi dall’essere stati permanenti, fanno parte della vita di tutti e che gli altri spesso possono comprenderci e aiutarci a venirne fuori.
Tipo 5: la paura dell’imprevedibilità
I Tipi Cinque, individui estremamente razionali, autosufficienti e profondi studiosi dell’ambiente, vanno facilmente in ansia se non possiedono tutte le informazioni necessarie ad affrontare una situazione o se sentono la loro autonomia minata dalle aspettative altrui, specie se di tipo emotivo. Hanno infatti uno scarso contatto con la propria parte emotiva e possono sentirsi sommersi da quella altrui.
Consigli per la gestione dell’ansia
- I Tipi Cinque devono innanzitutto imparare a trovare un equilibrio tra razionalità ed emotività e a comprendere che non tutto può essere risolto o compreso attraverso la logica o il possesso di informazioni.
- Devono evitare di chiudersi nella propria torre d’avorio ed aprirsi alle relazioni con gli altri, anche se le altre persone non sempre sono informate, intelligenti o razionali come loro.
- Devono praticare attività fisica, in modo da imparare a sentire il proprio corpo e le sensazioni che questo veicola.
Tipo 6: Timore di non essere guidati
I Sei sono i Tipi più predisposti all’ansia di tutto l’Enneagramma, perché il loro difetto fondamentale è proprio la paura: paura di non essere all’altezza, di affrontare situazioni nuove, di avere un problema di salute, di non trovare una guida adeguata da seguire. Si proteggono dall’ansia seguendo delle routine, percorrendo strade che già conoscono ma questo non è ovviamente sempre possibile. Quando sono sotto stress, per loro diventa molto difficile decidere come muoversi e perciò tendono ad immobilizzarsi e a procrastinare.
Consigli per la gestione dell’ansia
- I Tipi Sei devono imparare ad accettare le proprie paure, a riconoscerle appena si presentano e ad affrontarle prima che aumentino.
- Devono bloccare il circolo vizioso che si instaura tra il vissuto emotivo ansioso e il pensiero negativo che lo conferma, ad esempio utilizzando strategie cognitivo-comportamentali che li aiutino a focalizzarsi su pensieri e risultati positivi.
- Devono lavorare sulla propria autostima e comprendere che non sempre hanno bisogno di una guida, che possono farcela da soli.
Tipo 7: la paura di rimanere incastrato
I Tipi Sette, spesso descritti come eterni fanciulli, si sentono bene quando possono realizzare ogni loro desideri senza limitazioni o compromessi. Fondamentalmente egocentrici e centrati sul piacere, vivono con ansia tutto ciò che si frappone tra loro e la loro fonte di piacere. Molto divertenti ma sicuramente poco empatici, giustificano ogni loro azione, anche se può causare disagio o sofferenza negli altri. Sono inoltre dei soggetti iperattivi, che spesso mascherano le proprie emozioni negative attraverso l’azione e il divertimento smodato.
Consigli per la gestione dell’ansia
- I Tipi Sette devono imparare a relazionarsi agli altri con empatia, rispetto e senza manipolazione, in maniera autentica per ciò che gli altri sono e non per ottenerne dei vantaggi.
- Devono rallentare i ritmi e riconoscere quando la frenesia copre in realtà emozioni contrastanti più profonde.
- Devono imparare a tollerare la banalità della vita quotidiana, ad accettare i compromessi, i conflitti, gli impedimenti che si frappongono tra loro e i loro desideri.
Tipo 8: La paura di sottomettersi agli altri
I Tipi Otto sono per loro natura dei leader nati. Lottano tutta la vita per affermare la propria superiorità e temono più di ogni altra cosa il fatto di perderla. Votati alla diffidenza e al controllo, hanno timore di dover mettere in mano ad altri la propria vita. Essendo soggetti che non accettano facilmente consigli e poco propensi all’introspezione, è spesso difficile dar loro una mano, a meno che non si riesca a farsi accettare come persona degna di fiducia. Sono inoltre degli impulsivi, che tollerano difficilmente i tempi del cambiamento dettati da un serio lavoro su di sé. Si esprimono frequentemente in modo veemente e autoritario quando sono sotto stress e sentono di non avere il pieno controllo della situazione.
Consigli per la gestione dell’ansia
- I Tipi Otto devono imparare a gestire le proprie emozioni, a dar loro voce senza spaventare i propri interlocutori e a comprendere che esiste una grande differenza tra autoritarismo e autorevolezza.
- Devono lasciare fluire l’ansia attraverso un’attività fisica/sportiva pesante, che permetta di scaricare e canalizzare la loro energia. Al contempo devono imparare a dare maggiore importanza alla ragione e al sentimento, a scapito dell’impulsività che li caratterizza.
- Devono apprendere che talvolta perdere il controllo può essere sano e rilassante e che non sempre le persone che ci vogliono aiutare sono in cattiva fede. Anche loro hanno delle debolezze e ammetterlo non fa di loro delle persone deboli.
Tipo 9: il timore di perdere l’armonia
I Tipi Nove desiderano soprattutto l’armonia e la tranquillità. Quando sono in questo stato sono individui pacifici e indolenti. Tuttavia, tutto ciò che turba la loro serenità può mandarli in ansia. Per questo motivo tendono ad adattarsi alle esigenze altrui mettendo in secondo piano i propri bisogni. Utilizzano lo stesso meccanismo di difesa anche verso il proprio mondo interno, ad esempio rimandando una visita medica nel timore che questa possa rivelare un problema di salute.
Consigli per la gestione dell’ansia
- I Tipi Nove devono prendere coscienza dei propri bisogni e non metterli sempre in secondo piano.
- Devono imparare ad essere più attivi e proattivi in ogni situazione della loro vita, combattendo la pigrizia e l’indolenza. Ad esempio, affrontare i problemi della vita quotidiana scomponendoli in sotto-problemi, li espone meno allo stress e mantiene alta la loro motivazione.
- Devono praticare un’attività fisica con costanza, perché tendono a non sentire il proprio corpo e le sue esigenze e non devono rifugiarsi nel cibo o in altre forme consolatorie e narcotizzanti che li allontanano da sé.
In sostanza, tutti i Tipi possono soffrire d’ansia, anche se i motivi sottostanti sono differenti. Proprio in funzione di queste diversità, anche l’approccio alla cura deve essere differente, specialmente quando parliamo di un percorso psicoterapeutico.
L’ansia non è un male di per sé, spesso ha anzi un valore adattativo. Quando tuttavia la sua intensità e la sua frequenza influenzano negativamente la nostra qualità di vita, sarebbe opportuno rivolgersi ad uno specialista. L’approccio psicoterapeutico basato sull’Ennegramma ci permette di comprendere le motivazioni profonde del nostro malessere e ci insegna strategie ad hoc per affrontarlo.
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