Clinica San Michele

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Come riconoscere una relazione tossica e liberarsene

SCULTURA NARCISO
Tabella dei Contenuti

 

Sintomi Distintivi del Disturbo Borderline di Personalità e dell’Atteggiamento Passivo-Aggressivo

 

Nel corso della vita può capitare di ritrovarsi a vivere una relazione cosiddetta “tossica”. Per quanto razionalmente ci rendiamo conto che quella relazione ci fa star male, facciamo spesso molta fatica a liberarcene e gli strascichi emotivi e fisici sono spesso pesanti e duraturi. Spesso, indagando la questione dal punto di vista psicoanalitico, mi sono resa conto che in queste relazioni uno dei partner manifesta i tipici sintomi del disturbo borderline di personalità (spesso abbinato a tratti narcisistici o ad atteggiamenti passivo-aggressivi), che questo articolo andrà ad analizzare, nella speranza di aiutare le potenziali vittime a liberarsene rapidamente o a chiedere aiuto ad un professionista.

Il Disturbo Borderline di Personalità (DBP) e l’atteggiamento passivo-aggressivo rappresentano intricati labirinti psicologici che influenzano profondamente il modo in cui un individuo interagisce con il mondo circostante. Esaminiamo attentamente i sintomi distintivi di entrambi, gettando luce sui meccanismi complessi che definiscono queste condizioni.

 

Disturbo Borderline di Personalità (DBP): L’Emotività Selvaggia

Il DBP è caratterizzato da una serie di sintomi che riflettono un’instabilità emotiva significativa:

 

  1. Instabilità Relazionale: Individui con DBP spesso sperimentano relazioni intense e tumultuose, passando rapidamente dall’idolatria alla disvalorizzazione del partner. Spesso a parole si prodigano in complimenti e dichiarazioni di amore, per poi subito dopo svalorizzare il partner che non cade nel loro meccanismo di seduzione. Spesso i due comportamenti coesistono nel tempo, facciamo un esempio concreto: il partner dichiara di volere solo il tuo bene e poco dopo ti svalorizza davanti agli amici giocando il ruolo della vittima che ha subito un torto, oppure pubblica un post sui social dove, sempre in maniera indiretta, critica i partner gelosi, sospettosi ed insicuri, cercando di suscitare una tua reazione emotiva, ad esempio la rabbia.
  2. Immagine di Sé Distorta: Una percezione distorta di sé, oscillando tra l’idealizzazione e la svalutazione, contribuisce all’instabilità emotiva e alle crisi identitarie. I soggetti affetti da questo disturbo non si rendono spesso conto di questa scissione e tendono invece a trovare conferma negli altri solo per quanto riguarda le proprie parti sane. Le parti negative della propria personalità vengono relegate nell’inconscio e spesso si manifestano solo in determinati contesti e situazioni, ad esempio quando avvertono che il partner ha svelato il loro gioco e scoperto la loro parte negativa. Spesso sentono di aver fallito qualcosa di importante nella loro vita (nel lavoro, nel matrimonio, nella cura dei figli) ma piuttosto che prenderne coscienza, relegano questo sentimento nel profondo e tendono invece a cercare conferma del proprio successo e del proprio valore nel giudizio (positivo e di parte) di chi li sostiene. Cercano con cura le persone a cui chiedere conferma, persone a cui ovviamente mostrano solo una parte di sé, quella sana. E’ importante ricordare che tra le loro armi principali ci sono la manipolazione e la seduzione. Per questo motivo, se si lavora in psicoterapia con dei borderline è molto importante porre attenzione al transfert e al controtransfert, onde evitare di cadere nelle trappole seduttive che questi pazienti tendono. Inoltre, il lavoro con i borderline risulta lungo e complesso: spesso, se la loro immagine distorta viene messa in discussione dal terapeuta, tendono a svalutarlo o ad abbandonare la terapia.
  3. Impulsività: Comportamenti impulsivi in ambito finanziario, sessuale o comportamentale caratterizzano la vita quotidiana di chi vive con questo disturbo. Questi soggetti possono cambiare umore nell’arco di pochi minuti se qualcosa che gli viene detto non corrisponde a ciò che pensano di sé, risultando irascibili, permalosi e sarcastici. Provano una rabbia profonda verso chi non cade nelle loro trappole emotive, verso chi li critica anche in maniera costruttiva, mettendo spesso in atto comportamenti aggressivi diretti o più spesso indiretti, di tipo passivo-aggressivo, tesi a svalutare agli occhi degli altri il partner.
  4. Paura dell’Abbandono: Una paura intensa dell’abbandono, spesso non riconosciuta a livello conscio, può scatenare reazioni disperate per evitare la separazione, a volte portando a comportamenti autolesionisti, o a comportamenti ambivalenti raramente riconosciuti. Ad esempio, questi soggetti tendono a scindere la propria immagine pubblica da quella privata: pubblicamente appaiono come ottime persone, amichevoli, disponibili, allegre e, come abbiamo visto, tendono a trovare conferma nella rete amicale, mostrandosi in qualità di vittime della relazione amorosa conclusa. La loro narrazione però non prende mai in considerazione il proprio contributo tossico alla relazione, la colpa è sempre del partner che li ha abbandonati, spesso descritto come soffocante, geloso, insicuro, in modo da preservare intonsa la propria immagine pubblica.

 

 L’attitudine Passivo-Aggressiva: L’Ostilità Mascherata

 

L’atteggiamento passivo-aggressivo è un modo subdolo di esprimere ostilità senza affrontare direttamente il conflitto. Ecco alcuni dei sintomi tipici:

 

  1. Procrastinazione: Ritardare compiti o responsabilità come forma di resistenza passiva è comune in individui con atteggiamento passivo-aggressivo. Nelle relazioni amorose spesso tendono a rimandare il loro impegno emotivo, creando insicurezza nel partner e viaggiando nella relazione “con i piedi di piombo” o “con il freno a mano tirato”, frasi che spesso sentito pronunciare in questi casi. Temendo l’abbandono lo attirano quasi per necessità, quando il partner si allontana per cercare di sopravvivere.
  2. Sarcasmo Sottile: L’uso di commenti sarcastici, spesso mascherati da scherzi, diventa una via per esprimere rabbia repressa. Se messi di fronte all’inappropriatezza di un simile atteggiamento o alla propria sofferenza di fronte a simili comportamenti, tendono a banalizzare la portata del loro comportamento e a svalutare il partner, accusandolo di paranoia, insicurezza, mancanza di umorismo.
  3. Silenzi Prolungati e mancanza di una comunicazione reale: Molti dei pazienti vittime di relazioni tossiche tendono a sottolineare come sia difficile comunicare con questi soggetti, in quanto evitano la comunicazione diretta sulla relazione. Quando il partner cerca di dialogare sulla relazione e su ciò che lo fa stare male, tendono a banalizzare o deviare il discorso, ad arrabbiarsi con estrema facilità o si rinchiudono in lunghi silenzi pieni di rabbia e critica verso il partner stesso, che creano un’atmosfera carica di tensione e ambiguità.

 

L’Intreccio Complesso: Sintomi Incrociati

 

In molti casi, individui affetti da DBP possono manifestare anche un atteggiamento passivo-aggressivo, o entrare in relazione con un individuo che lo manifesta, creando un mix pericoloso di sintomi che si rinforzano a vicenda. Questo comporta una sfida ancora maggiore nella comprensione e nella gestione delle dinamiche relazionali.

Diventa perciò fondamentale, per la vittima di una relazione tossica, riconoscerne i segnali principali:

 

  1. Osservare le Fluttuazioni Emotive: I borderline sono istintivamente capaci di proiettare le proprie parti malate sul partner, che le interpreta come parti proprie. E’ possibile quindi che la vittima possa sperimentare, rabbia, insicurezza, variazioni estreme nell’umore e nelle percezioni di sé e degli altri.

 

  1. Analizzare i Comportamenti Indiretti: I borderline e i passivo-aggressivi sono molto abili nel colpire il partner in modo indiretto, giocando di sponda e colpendo il partner nei suoi punti deboli ma senza mai citarlo direttamente in causa. L’osservazione di comportamenti passivo-aggressivi, come sarcasmo, diffamazione e procrastinazione, può suggerire un simile atteggiamento nascosto.

 

Gestione e Guarigione: Approcci Terapeutici

Comprendere i sintomi del Disturbo Borderline di Personalità e dell’atteggiamento passivo-aggressivo è essenziale per fornire supporto e trattamento adeguato. Attraverso una consapevolezza approfondita, la ricerca di approcci terapeutici mirati e la costruzione di relazioni basate sulla comprensione, possiamo sperare di navigare con successo attraverso le complesse onde dell’emozionalità disturbata.

La terapia psicoanalitica può aiutare a modificare schemi di pensiero distorti e a sviluppare strategie per affrontare il conflitto in modo più diretto. Può  aiutare i soggetti a comprendere i motivi psicologici profondi della loro scissione e lavorare sull’integrazione di parti di sé buone e cattive; può aiutare le vittime a riconoscere le parti di sé che il borderline ha stimolato e a riconoscere ciò che invece il borderline ha proiettato sulla vittima, migliorando la consapevolezza di sé e sviluppando le capacità di fronteggiamento di fronte alle relazioni tossiche.

 

L’Intricato Mosaico Emotivo: Come Ci si Sente in una Relazione Borderline Passivo-Aggressiva

 

Intraprendere una relazione con un soggetto affetto da Disturbo Borderline di Personalità, specie se abbinato ad un atteggiamento passivo-aggressivo può essere un viaggio emotivo travagliato. Chi si trova coinvolto in una simile dinamica spesso sperimenta una gamma di emozioni complesse e stressanti, anche perché questi soggetti tendono a proiettare nella vittima il loro mondo interno disturbato, al punto che la vittima arriva a sentire le loro parti malate come proprie e spesso teme di essere lei stessa affetta da un disturbo borderline.

Ma come ci si sente quanto si vive una relazione con un soggetto borderline? Se pensate di essere vittima di una relazione tossica prestate attenzione ai seguenti segnali:

  1. Confusione Emotiva: La varietà di comportamenti contraddittori può generare una confusione costante, lasciando il partner nella costante ricerca di spiegazioni e stabilità emotiva.
  2. Insicurezza Costante: La paura dell’abbandono può nutrire un senso di insicurezza costante, inducendo il partner a cercare disperatamente di soddisfare le mutevoli esigenze del soggetto con DBP.
  3. Frustrazione e Rabbia: Gli atteggiamenti passivo-aggressivi, come manipolazione mista a seduzione, sarcasmo e procrastinazione, possono generare una crescente frustrazione e rabbia nel partner, che cerca invano di decifrare le intenzioni nascoste.
  4. Isolamento Sociale: Il timore di scatenare la rabbia del partner può portare a un isolamento sociale, con il partner che cerca di evitare situazioni che possano innescare reazioni imprevedibili.
  5. Sintomi fisici: sia durante che al termine di una relazione tossica è frequente vivere, anche da un punto di vista fisico, i tipici sintomi del disturbo da stress post-traumatico. Sintomi ansiosi, depressione, scarso appetito, confusione mentale e difficoltà di concentrazione nelle normali attività della vita quotidiana, difficoltà ad addormentarsi o sensazione di aver dormito senza aver realmente riposato, sono sintomi fisici frequenti nelle vittime di una relazione tossica che spesso conducono ad una serie di controlli medici nel tentativo di comprendere se ci sono gli estremi per una patologia organica. Se desiderate condurre simili analisi, informate però il vostro medico sulla condizione psicologica che state attraversando. Se dal punto di vista medico non risulta nulla di anomalo, la diagnosi differenziale può orientarsi, con buone probabilità, verso un disturbo da stress post-traumatico.

 

Liberarsi dalla Tossicità: Strategie per Ritrovare l’Equilibrio

Vediamo infine come si può uscire da una relazione tossica, ristabilendo il proprio equilibrio psicofisico.

  1. Riconoscere e Accettare: Il primo passo per liberarsi da una relazione tossica è riconoscere e accettare la presenza di dinamiche dannose. Questa consapevolezza è fondamentale per avviare il processo di guarigione. Non importa quanto pensiate di amare questa persona. Ogni volta che vi sembrerà di aver fatto un passo avanti nel vostro percorso di separazione, il borderline tenterà di riavvicinarsi a voi, di sedurvi nuovamente per non essere abbandonato, vi dirà che vuole solo il vostro bene e che ci tiene a voi… ma prima o poi vi ritroverete invischiati nelle dinamiche del passato, proverete rabbia verso voi stessi, insicurezza, fragilità. Per cui lasciate perdere.
  2. Stabilire Confini Salutari: Imparate a fissare confini chiari, è cruciale. Nelle relazioni che avete o che avrete in futuro, comunicate apertamente le vostre esigenze e aspettative, in modo da proteggere la vostra salute emotiva.
  3. Ricerca di Supporto: Condividete senza vergogna o sensi di colpa le vostre esperienze con amici fidati o professionisti che possono offrirvi un sostegno cruciale. Uno psicoterapeuta specializzato può fornire strumenti e risorse per affrontare la situazione in modo sano.
  4. Concentrarsi sull’autocura: Investire tempo ed energie nella propria autocura è essenziale. Coltivate hobby, impegnatevi in attività che portino gioia e cercate il sostegno di una rete sociale positiva, questi sono passi fondamentali.
  5. Considerare la Terapia Individuale: La terapia individuale può essere un luogo sicuro per esplorare le emozioni, sviluppare strategie di coping e pianificare il percorso per uscire dalla relazione.
  6. Pianificare la Separazione: Quando possibile, pianificate con cura la fine della relazione, anche se vi costa molto sul piano emotivo. Questo può coinvolgere la ricerca di supporto legale, stabilendo un piano di uscita e, se necessario, ottenendo assistenza da servizi di supporto. Evitate ogni tipo di relazione con il soggetto in questione; evitate di dargli nuovamente potere, di sentirlo o vederlo, bloccatelo sui social o sul telefono; evitate di scoprire informazioni su di lui, chiedete a chi ve ne parla di cambiare discorso.

 

Conclusione: Un Viaggio verso la Guarigione

 

Liberarsi da una relazione con un partner affetto da Disturbo Borderline di Personalità e/o atteggiamento passivo-aggressivo è un percorso che richiede coraggio, consapevolezza e sostegno. Attraverso la ricerca di risorse adeguate e l’impegno nella propria guarigione, è possibile ristabilire l’equilibrio emotivo e intraprendere un viaggio verso una vita più sana e appagante.

Ma una volta che avrete lavorato su voi stessi dal punto di vista fisico e dal punto di vista psicologico, mettete per un attimo da parte quello che avete appreso, respirate profondamente e alzate gli occhi verso cielo, cercate di guardare oltre e ringraziate l’universo per avervi fatto vivere una simile esperienza. Se l’avete vissuta e l’avete superata ne uscirete più forti di prima e più consapevoli rispetto a voi stessi. Trasformate la rabbia, la delusione e i sensi di colpa in gratitudine perché solo ritornando a vivere con sincerità emozioni positive vi sarete realmente liberati e potrete andare oltre nel vostro cammino.

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Sono Barbara Castiglione, esperta in Enneagramma psicologico. Ho lavorato per 30 anni come psicologa psicoterapeuta, focalizzandomi principalmente sul malessere delle persone, sulle loro patologie, sul loro bisogno di cambiare.