CAUSE SCATENANTI DEGLI ATTACCHI DI PANICO
Cosa ci predispone a diventare soggetti ansiosi? Perché avvengono gli attacchi di panico? Essendo l’ansia e gli attacchi di panico disturbi dal carattere complesso, in letteratura vengono descritti diversi fattori di rischio, distinti in cause psicologiche e predisposizioni organiche:
- Sesso: le donne corrono un rischio almeno doppio rispetto agli uomini di sviluppare un disturbo ansioso.
- Ereditarietà e ambiente familiare: chi proviene da una famiglia ansiosa corre un rischio 3 o 4 volte superiore di diventare, a sua volta, un soggetto ansioso. In parte ciò può dipendere da fattori genetici ma sicuramente anche l’ambiente familiare in cui si vive rappresenta un fattore di rischio.
- Eventi traumatici: avere vissuto eventi traumatici, specie se durante l’infanzia o l’adolescenza, può predisporre all’ansia in età adulta. Allo stesso tempo, anche traumi ripetuti o persistenti in età adulta (lutti, malattie croniche o comunque invalidanti, patologie ormonali, interventi chirurgici, difficoltà economiche o in ambito lavorativo, una vita familiare conflittuale) possono essere accompagnati da ansia.
- Assunzione di sostanze: esiste una provata correlazione tra uso di sostanze come alcool, fumo, droghe, caffeina (ma anche alcuni farmaci come i corticosteroidi) e lo sviluppo dell’ansia. Anche l’astinenza da queste sostanze può sviluppare disturbi ansiosi.
- Tratti psicologici: come vedremo più nello specifico parlando dei Tipi dell’Enneagramma, esistono anche alcuni profili psicologici più soggetti alle reazioni ansiose e che spesso sono caratterizzati da difficoltà di adattamento, tendenza alla ruminazione mentale, bassa autostima, pessimismo o facile irritazione. Esiste inoltre una correlazione positiva tra ansia e depressione.
CONSEGUENZE DI UN ATTACCO DI PANICO
Gli attacchi di ansia e di panico sembrano svilupparsi in modo improvviso e senza apparente motivo. Vivere un primo attacco di panico spesso predispone le persone ad uno stato di costante tensione anticipatoria. La preoccupazione principale consiste nel fatto che, essendosi il primo attacco sviluppato in modo inaspettato ed improvviso, questo possa nuovamente accadere in qualsiasi momento della giornata. Si crea quindi un circolo vizioso, spesso descritto come “paura della paura” che alimenta l’ansia stessa. Spezzare questo circolo vizioso diventa allora una priorità e la psicoterapia può essere un valido aiuto.
Le persone che soffrono d’ansia spesso temono inoltre per la propria salute fisica – come se l’ansia fosse la spia di una qualche patologia più grave – ma anche per le ripercussioni che il disturbo può avere nella propria vita familiare, lavorativa o sociale. Molti temono di trovarsi da soli durante un attacco, di non poter chiedere aiuto, o di essere giudicati dagli altri e tendono quindi a limitare i propri spazi di spostamento.
ATTACCHI DI PANICO: A CHI RIVOLGERSI
Quando lo stato d’ansia è sporadico e non intralcia pesantemente la nostra vita, possiamo provare ad utilizzare alcuni rimedi rapidi per calmarlo.
Quando tuttavia gli attacchi d’ansia sono frequenti e invalidanti, questi rimedi rapidi sono poco utili e diventa importante trovare delle strategie a lungo termine per affrontare l’ansia.
E’ importante consultare il medico di base o uno psicoterapeuta quando:
- L’ansia diventa uno stato di costante preoccupazione e ciò interferisce con il lavoro, le relazioni o altre parti della vita.
- Diventa sempre più difficile controllare la paura o la preoccupazione di un attacco
- Ci si sente spesso depressi, si abusa di alcool o altre sostanze, o esistono problemi psicologici preesistenti.
- Pensiamo che l’ansia possa essere collegata a un problema di salute fisica (ex ipertiroidismo)
- Si presentano pensieri suicidari.
Nei casi più gravi, il medico può anche consigliare una terapia farmacologica di supporto che va seguita sempre e solo dietro sua indicazione e che può agevolare anche il lavoro svolto nell’ambito della psicoterapia.